Vittorio Ferrarini ha fatto qualcosa di molto più grande rispetto al valore altissimo e complessivo delle opere che formano la sua collezione: ha consentito alla storia di mantenere memoria di se stessa. I quadri e le sculture da lui acquistate, sono state salvate da una distruzione quasi certa, come tantissime che non sono giunte fino a noi. Oggi la collezione “Novecento: Arti e mestieri nell’Est Europeo”, e l’omonimo tema, ci risulta unica in Europa (forse al mondo, ma accettiamo smentite) ed è visibile solo presso il Castello di Bardi, dove altri cinque musei attendono di potersi mostrare nuovamente agli occhi dei visitatori. A presto.