Storia
La storia della Valceno parla di insediamenti in epoca preistorica.
Successivamente fu abitata dai Liguri e dai Romani.
Vi risiedettero anche i Longobardi, da cui appunto il toponimo Bardi.
Il castello è inoltre testimonianza dell’importanza che la valle ebbe nei secoli passati.
Nella valle transitava, la via degli Abati.
Tale cammino percorso tra il VII secolo e l’anno mille dagli abati dell’abbazia di San Colombano di Bobbio per recarsi a Roma.
Nell’estate del 1944 la zona fu teatro di una serie di rastrellamenti effettuati da forze nazi-fasciste.
Oggi, tutto questo passato lo si ritrova anche nell’agroalimentare.
Le produzioni tipiche sono in piccole quantità ma di ottima qualità.
Alcuni esempi sono il Parmigiano-Reggiano (che da qui va verso Francia, Inghilterra, Stati Uniti);
le carni ed i salumi di maiale nero, ma anche specie vegetali come la patata.
Il territorio di Bardi e della Valceno può proprio definirsi un luogo dove si mangia bene e si vive meglio.
Quello su cui domina e su cui si affaccia la Fortezza della famiglia Landi.
Questa è visibile anche a diversi chilometri di distanza ad esempio da molte zone dei comuni di Bore, Compiano, Varsi, Valmozzola e Varano de’ Melegari.
Ciò dimostra come esistano scorci naturalistici e paesaggistici unici.
Viceversa dal castello di Bardi poi si possono ammirare la discesa del torrente Noveglia sino al Ceno ed il corso di quest’ultimo sino al fondovalle.
Ma anche il monte Pelpi, Pizzo d’Oca (catena del Monte Barigazzo) ed il Monte Lama in tutta la sua lunga estensione.